La Cop 26 si terrà a Glasgow nel novembre 2021. Qui sopra lo Science Center

La Cop 26 si terrà a Glasgow nel novembre 2021. Qui sopra lo Science Center

Prima il rinvio a data destinarsi, poi una scadenza certa. Il Bureau della Conferenza delle Parti ha comunicato che la Cop26, rimandata a causa dell’epidemia, si terrà dall’1 al 12 novembre 2021 a Glasgow, dove era prevista nel novembre di quest’anno. Le nuove date sono state concordate dall’Unfccc (United Nations Framework Convention on Climate Change) insieme al governo britannico e a quello italiano, co-organizzatori della Cop, in modo che si possa porre la questione climatica al centro dei lavori del G7 e del G20, dei quali i due paesi avranno rispettivamente la presidenza di turno il prossimo anno.

 

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L’annuncio della nuova data, arrivato in tempi brevi, è un segnale importante, sia perché giunge mentre il mondo è ancora sotto lo shock pandemico, sia alla luce del fallimento della Cop25, conclusa nel dicembre scorso a Madrid senza decisioni e con un appello generico. Come sottolinea il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa:

 

Il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa
Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa

 

«Le nuove date significano che la conferenza si terrà quando la tragedia del Covid-19 sarà alle nostre spalle e saremo in grado di assicurare inclusione, che per noi rappresenta un prerequisito fondamentale per una Cop26 ambiziosa basata su un impegno globale all’azione. D’ora in avanti sfrutteremo ogni occasione internazionale per accrescere l’ambizione e la mobilitazione, comprese la presidenza italiana del G20 e quella britannica del G7».

 

Il rinvio della Cop26 non deve insomma rappresentare, come molti hanno temuto, un rinvio dell’azione sul clima, di cui proprio l’epidemia ci ha fatto capire l’urgenza. «È molto importante – spiega Carolina Schmidt Zaldívar, presidente della Cop25 e ministra dell’Ambiente del Cile – continuare a spingere l’azione per il clima. E l’aver concordato rapidamente le nuove date per la Cop26 è un segnale di impegno». Perché come ha ribadito, tra gli altri, Noam Chomsky in una recente intervista  la pandemia non è altro che «un altro enorme fallimento della versione neoliberista del capitalismo». Rimandare un evento come la Cop, che presuppone la presenza di migliaia di persone potenzialmente esposte al virus, è stato insomma più che giusto. Ma, il rischio adesso è che, con la scusa della ripresa a tutti i costi, si riprenda ad investire nell’economia di ieri, che è la causa del disastro economico e sanitario in cui ci troviamo.

 

 

Un disastro che rischia di aumentare, com’è nell’essenza stessa del “capitalismo dei disastri”, per dirla con le parole di Naomi Klein, oltre ai cambiamenti climatici, le diseguaglianze e arricchire ancora di più i colossi multinazionali. Ma può diventare l’occasione inaspettata per risollevare le sorti del nostro futuro, come dichiara Patricia Espinosa, la segretaria esecutiva dell’Unfccc:

 

Patricia Espinosa è la segretaria esecutiva dell’Unfccc
Patricia Espinosa è la segretaria esecutiva dell’Unfccc

 

«I nostri sforzi per affrontare il cambiamento climatico e la Covid-19 non si escludono a vicenda. Se gestita bene, la ripresa dalla crisi del Covid 19 può guidarci verso un impegno per il clima più inclusivo e sostenibile. Onoriamo coloro che abbiamo perso a causa del Covid 19 lavorando con un impegno rinnovato e continuando a manifestare leadership e determinazione nell’affrontare il cambiamento climatico e nel costruire un mondo sicuro, pulito, giusto e resiliente».

Scrive per noi

Valentina Gentile
Valentina Gentile
Valentina Gentile è nata a Napoli, cresciuta tra Campania e Sicilia, e vive a Roma. Giornalista, col-labora con La Stampa, in particolare con l’inserto Tuttogreen, con la testata online Sapeream-biente e con il periodico Libero Pensiero. Ha scritto di cinema per Sentieri Selvaggi e di ambiente per La Nuova Ecologia, ha collaborato con Radio Popolare Roma, Radio Vaticana e Al Jazeera English. In un passato non troppo lontano, è stata assistente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza di Roma, e ha insegnato italiano agli stranieri, lingua, cultura e storia del cinema italiano alle università americane UIUC e HWS. È cinefila e cinofila, ama la musica rock, i suoi amici, le sfogliatelle e il caffè. E naturalmente l’agricoltura bio in tutte le sue declinazioni, dai campi alla tavola.

Contatto: Valentina Gentile

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