Delle farfalle monarca su dei fiori

Farfalle monarca a rischio. Il glifosato minaccia anche la “regina” delle praterie

È un lepidottero incredibile, protagonista della migrazione più lunga e incredibile mai osservata tra gli insetti, pari solo a quella degli uccelli. La farfalla monarca è a rischio, a causa degli erbicidi a base di glifosato che hanno letteralmente dimezzato le piante di asclepia, fondamentali per la sua sopravvivenza

Nel 1989 è stata nominata insetto nazionale d’America, ora rischia di estinguersi. Così la farfalla monarca (Danaus plexippus) insetto straordinario, l’unico in grado di percorrere migliaia di chilometri durante la sua fenomenale, coreografica e coloratissima migrazione, da “regina” dei lepidotteri che fu, rischia una sorte impietosa nel giro di poco tempo. Anche a causa degli erbicidi, tra cui il glifosato. Evaluating the Migration Mortality. Hypothesis Using Monarch Tagging Data, un nuovo studio della University of Kansas, Iowa State University e del Great Lake Science Center dell’Indiana, pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolution e ripreso da Alliance for Science dell’Università Cornell si concentra sulle cause del declino di questi lepidotteri in Nord America, a partire dalla fine degli anni ’90.

 

Una farfalla monarca su dei fiori viola
Le farfalle monarche sono celebri per le loro migrazioni spettacolari e chilometriche

 

Le ipotesi dello studio

Due sono state le ipotesi che lo studio ha preso in considerazione: la prima riguarda la drastica diminuzione di “milkweed”, ossia Asclepias incarnata, una pianta nativa del Nord America della famiglia delle Asclepiadaceae. Potenzialmente tossica per gli esseri umani, è invece fondamentale per le farfalle monarca, che proprio su questa pianta depongono le uova. Ed è proprio di asclepia che si nutrono i bruchi monarca. Lo studio considera anche i fattori legati al clima, che potrebbero avere un ruolo importante nella variazione annuale delle dimensioni della popolazione. La seconda ipotesi riguarda la mortalità migratoria, dato che in inverno i monarchi usano migrare verso il Messico. I ricercatori hanno usato dati di circa 500.000 farfalle catturate in natura e etichettate dal 1998 al 2015, dimostrando che il tasso di recupero dei monarchi “taggati” non era correlato con i numeri dello svernamento né diminuito nel tempo. «In sintesi – si legge nel rapporto – nessuna delle aspettative dell’ipotesi di mortalità migratoria è stata supportata dai dati di “tagging” e recupero». I ricercatori, dunque sono più propensi a credere che alla base della moria di monarchi ci sia l’ingente diminuzione di Asclepia.

 

Midwest, glifosato e scomparsa dell’asclepia

Il milkweed, come viene comunemente chiamata l’asclepia, è un’erba che si trova sparpagliata per tutto il Midwest agricolo, sia nelle praterie che nei campi di mais e soia. Proprio qui, nell’immensa prateria che caratterizza questa parte d’America, negli anni ’90 i colossi agroalimentari come Monsanto hanno cominciato a coltivare geneticamente le colture per far sì che divenissero resistenti al glifosato, erbicida che, come è noto, era prodotto proprio da Monsanto. D’altronde lo avevano dimostrato già numerosi studi precedentemente: «Il glifosato, ingrediente chiave del Roundup e di altri erbicidi –  dichiara la dottoressa Sarah Saunders, ricercatrice della Michigan State University del 2017 – può essere una causa e contribuire al declino della popolazione di monarchi, a causa della sua capacità di ridurre le piante di asclepia». Saunders, tuttavia, nel corso dei suoi studi si è concentrata anche sul ruolo dei flussi migratori, soprattutto nel periodo autunnale. Un altro studio del 2017 dello United States Geological Survey ha rilevato che sono oltre 860 milioni gli steli di asclepia persi negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni.

 

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Homero e Raul, gli uomini che salvavano le farfalle

Nel frattempo per i ricercatori del rapporto Evaluating the Migration Mortality è tempo di correre ai ripari, se ancora ci si riesce: «Un livello che potrebbe garantire la sopravvivenza date le cause note di mortalità – conclude lo studio – richiederebbe il ripristino di 1,4 miliardi di steli di asclepia nel Midwest». Un ripristino che sembrerebbe poco probabile continuando ad usare erbicidi e pesticidi in modo massiccio. Non si può non ricordare Homero Gómez González, l’agronomo messicano che aveva deciso di proteggere l’habitat dei monarchi che arrivavano in Messico per svernare. A lui si deve la fondazione del santuario delle farfalle El Rosario, ora patrimonio mondiale dell’Unesco. Gómez González è morto lo scorso gennaio, assassinato probabilmente dopo essere stato torturato. Poche settimane dopo la stessa sorte è toccata d Raul Hernandez Romero, altro attivista del santuario dei El Rosario. Il legame tra i due omicidi, così come il movente, restano ancora sconosciuti, le uniche certezze ad oggi sono l’impegno dei due uomini contro il disboscamento illegale e le minacce ricevute dalla criminalità organizzata.

Scrive per noi

Valentina Gentile
Valentina Gentile
Valentina Gentile è nata a Napoli, cresciuta tra Campania e Sicilia, e vive a Roma. Giornalista, col-labora con La Stampa, in particolare con l’inserto Tuttogreen, con la testata online Sapeream-biente e con il periodico Libero Pensiero. Ha scritto di cinema per Sentieri Selvaggi e di ambiente per La Nuova Ecologia, ha collaborato con Radio Popolare Roma, Radio Vaticana e Al Jazeera English. In un passato non troppo lontano, è stata assistente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza di Roma, e ha insegnato italiano agli stranieri, lingua, cultura e storia del cinema italiano alle università americane UIUC e HWS. È cinefila e cinofila, ama la musica rock, i suoi amici, le sfogliatelle e il caffè. E naturalmente l’agricoltura bio in tutte le sue declinazioni, dai campi alla tavola.

Contatto: Valentina Gentile

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